Una delle caratteristiche più tipiche del gatto è di essere un animale stanziale, ovvero di legarsi stabilmente ad un territorio che non abbandonerà per l’intero arco della sua esistenza, a meno che non incorrano dei cambiamenti che ne pregiudichino la sopravvivenza.
L’altra faccia della medaglia di questo forte legame con l’ambiente è che il gatto, salvo rare eccezioni, odia viaggiare.
Non c’è da dargli torto, anche per noi sarebbe un grosso disagio se fossimo delle persone che amano circondarsi delle proprie certezze e se la nostra percezione di sicurezza e sopravvivenza dipendesse da quanto bene conosciamo il luogo in cui viviamo.
Per queste ragioni, il trasloco è una delle esperienze più complesse per un gatto in casa che vede letteralmente stravolto il proprio mondo: cambiano gli odori, cambiano le abitudini, cambiano i luoghi che si frequentano e come essi sono strutturati. In altre parole, crollano tutte le certezze e ne vanno costruite – si spera – delle nuove per tornare ad una condizione di benessere.
Le 7 regole per un trasloco senza stress
Ecco, allora, 7 regole per l’organizzazione di un trasloco che minimizzi lo stress sul gatto e lo aiuti ad adattarsi alla nuova situazione con meno sforzo possibile:
1. Un unico spostamento
È una buona idea portare con sé il gatto per fare dei sopralluoghi nella nuova abitazione in modo da fargliela conoscere a più riprese prima del trasloco? Decisamente no.
Non serve a nulla dal punto di vista del gatto e, anzi, lo si sottopone a ripetuti spostamenti che potrebbero fargli accumulare ulteriore stress.
Meglio un unico viaggio, quello definitivo, ben organizzato e pensato per minimizzarne gli effetti.
2. Ferormoni come alleati
Mai come nel caso di un trasloco, i ferormoni possono aiutarci a rendere più accettabile la nuova sistemazione del gatto in casa.
In commercio ne esiste una versione in formato diffusore che diventerà un grande alleato.
Applicate lo strumento ad una presa della corrente almeno 48 ore prima di trasferire il micio nella nuova casa. Per l’uomo è inodore, per un gatto alle prese con un ambiente nuovo è una manna.
3. Il gatto per ultimo
Cercate, per quanto possibile, di spostare il gatto quando ormai sono rimaste poche cose da portare via. Questo eviterà che nella nuova casa subisca eccessivo trambusto, rumore, persone che vanno e vengono.
4. Una stanza tutta per lui
Per le prime ore dall’arrivo, dedicategli una stanza tutta sua. Sceglietela tra le più tranquille, ovvero tra quelle che – malgrado il disordine e la confusione tipici di ogni trasloco – subirà il minor via vai possibile.
Applicate il diffusore di ferormoni citato nel punto 2 proprio in questa stanza.
5. Dategli tempo e spazio
Aprite il trasportino per gatti in cui il micio ha viaggiato nella stanza a lui dedicata, mettetegli a disposizione una lettiera e ciotole e, soprattutto se lo vedete spaventato, se si rifugia o si nasconde, lasciatelo tranquillo per qualche ora, in modo che si rilassi.
Non forzatelo a uscire né ad esplorare: lo farà quando si sentirà sicuro. Nel frattempo, datevi da fare per dare all’ambiente un aspetto più ordinato possibile.
6. Prime esplorazioni in autonomia e gradualità
Alcuni gatti possono impiegarci qualche ora ad uscire dal loro rifugio, altri dei giorni, altri ancora possono iniziare a girellare curiosi da subito.
In ogni caso, le prime esplorazioni sono le più importanti e paure sperimentate in questo periodo potrebbero provocare uno stress più intenso rispetto ad altre situazioni.
Permettete al gatto di decidere dove andare e quando farlo, senza insistere e senza intervenire troppo.
Ha bisogno di acquisire padronanza del contesto e non può farlo se viene incalzato da chi gli dice cosa fare e come comportarsi.
7. Date dei punti di riferimento noti
Ritrovare nel nuovo ambiente, magari già nella stanza assegnatagli, il tiragraffi di sempre, la cuccia preferita, la poltrona più amata, aiuta moltissimo il gatto in casa a rilassarsi e gli permette di adattarsi più velocemente.
Anche se avevate deciso di approfittare del trasloco per buttare via quel tiragraffi sbilenco o la vecchia poltrona della nonna, vi consiglio di pazientare ancora un po’, sfruttarli per facilitare il trasferimento del micio e poi, con calma, sostituirli dopo un mese.
Traslocare limitando lo stress del gatto è importante per almeno 2 ragioni:
- il suo benessere come individuo nel qui e ora;
- la consapevolezza che minore sarà il disagio subito, più veloce sarà l’adattamento nella nuova abitazione.
A questo proposito dovrà essere chiara una cosa: bando alla fretta, l’adattamento è un processo lento e fatto di memorie e potrebbe richiedere settimane prima di vedere il gatto in casa completamente acclimatato.
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