Si sa, prima di prendere un cane ci si può informare, si può leggere, si può studiare… ma solo quando entrerà a far parte della nostra vita capiremo veramente cosa significa.

E così, dopo mesi ad immaginare la fierezza e l’eleganza, dopo settimane passate a sognare un compagno leale, coraggioso e fidato, ci troviamo in casa un cucciolo che già dai primi istanti ci guarda dalla cuccia con un’irritante aria di superiorità e col fumetto che dice “mi fai schifo, a cosa servi?”.

Ahh, l’Akita Americano! Bello, bellissimo ma non solo…

Akita Americano: lo riconosci?

  1. È permaloso. Permaloso da morire. Ma non per finta come gli altri cani, quelli che ti guardano offesi per ben 15 secondi e dopo un biscotto si sono già dimenticati tutto. No, l’Akita Americano segna tutto, ricorda tutto e, soprattutto, non sa dissimulare: ti pianta un muso indignatissimo e puoi leggere nei suoi occhi un malcelato “come hai osato, umano, impedire A ME di dare una zampata a quel gatto?”. Il bello è che è capace di rinfacciartelo anche dopo giorni.
  2. Schifa tutto ciò che è sdolcinato. In realtà, l’Akita Americano schifa veramente tante cose, animate o inanimate che siano. Tra queste, comunque, ci sono anche tutte quelle attenzioni che, al contrario, appagano molto gli umani. Potete pure provarci, eh, con le vocine sceme, le coccoline, gli “amoremiobellodimamma”… ma tutto quello che otterrete sarà uno sguardo veramente umiliante da “guarda quel poveretto di un umano quanto è scemo”. Narra la leggenda che alcuni AmAk ogni tanto concedano al loro umano di fargli le coccole. Solo quando lo decide lui e solo a modo suo, comunque.
  3. È un predatore nato: ama rincorrere le cose. Beh, insomma, non è proprio vero. Provate pure a lanciargli palline, frisbee, legnetti. Probabilmente non alzerà neppure il sedere da terra. Vi guarderà incuriosito, si complimenterà per il lancio (anche se lui l’avrebbe sicuramente fatto meglio) e si girerà dall’altra parte (un po’ schifato, come al solito). Vi convincerete, così, di avere un cane che rifugge qualsiasi tipo di impegno fisico, svogliato e indolente, salvo poi vederlo sfrecciare ai 100 km/h, scendere dirupi per metri, arrampicarsi come uno stambecco… tutto per cercare di acciuffare l’ignaro gatto che gli avevate impedito di fare secco 15 giorni prima.Akita Americano che rincorre la palla
  4. Sarebbe un cane notevolmente collaborativo. Il condizionale non è affatto casuale. Può esserlo veramente molto e dare numerose soddisfazioni. Ma te lo devi meritare veramente. Non si abbasserà mai a collaborare con una persona che non reputi degna del suo rispetto. È IMPOSSIBILE costringere un Akita Americano a collaborare con noi con la forza, le punizioni, la coercizione. Non lo farà, punto.
  5. Non ama gli estranei. Soprattutto quelli che, come al punto #2, provano ad approcciarsi in maniera zuccherosa. Al “ma che carinooooo” lanciato per strada, risponderà con uno sguardo raggelante: “Non vorrai mica osare interagire con me? Chi sei per meritartelo?”, e si sposterà sdegnato. Il che lo bollerà immediatamente in quartiere come cane antipatico e forse pericoloso (questo a priori, giusto perché è grosso) e ci impedirà di utilizzarlo come cane per rimorchiare. Questo cinismo nei confronti degli esseri umani, però, si annulla totalmente se il nostro Akita Americano pensa che proprio quell’umano lì possa essere utile a qualcosa. In questo caso, infatti, può trasformarsi nel peggior leccapiedi mai visto e perfino arrivare a sedersi e dare la zampa per ottenere l’oggetto del suo desiderio (che sia l’intero panino al prosciutto che l’ingenuo umano tiene in mano o farsi aprire il cancello di casa per andare a litigare col cane dei vicini).

    Fa caldo? Si dorme!

  6. Quando fa caldo, è come non averlo. Oddio, in realtà in termini di impegno è come averne 3, perché bisogna aspirare casa dalle 7 alle 13 volte al giorno per scongiurare la trasformazione del nostro salotto in uno scenario post apocalittico, in cui palle di pelo di copertura rotolano in un deserto di sottopelo. Però, se ai primi caldi primaverili tu, ignaro umano, pensi “che bello, comincia il caldo, non vedo l’ora di prendere ferie in estate per fare luuuuunghe passeggiate col cane, uscire spesso, giocare e divertirmi con lui”… beh, rimarrai profondamente deluso. D’estate fa caldo. E caldo, per un Akita Americano, significa passare dalle 22 alle 23 ore al giorno a dormire spalmato sul pavimento nel punto più fresco della casa. Le ore rimanenti sono strettamente dedicate ai bisogni fisiologici di base, senza eccezione alcuna.
  7. È un eccellente osservatore. L’Akita Americano ti osserva, a lungo, attentamente. Anzi, proprio ti studia. Ti guarda mentre lavori, prepari la cena, incontri persone, fai i fatti tuoi. In poco tempo sa tutto di te: impara tutte le tue abitudini, i tuoi punti di forza, i cambi di umore, le tue debolezze. Sa sempre se stai andando verso il mobile dei biscotti con l’intenzione di dargliene uno o meno, se ti stai vestendo per uscire da solo o con lui, se quel mezzo tono cambiato nella voce significa “pianto imminente” o “arrabbiatura in arrivo”. Pensi di essere in contatto telepatico con lui, visto quanto è bravo ad anticipare qualsiasi tua mossa. In realtà, studiare l’umano è il primo passo necessario per poterlo manipolare a proprio piacimento.
  8. Ha una spiccata dote di problem solving. È veramente tanto furbo e sa di esserlo. Può usare questa dote sia all’interno della relazione, a vantaggio di tutti, sia per mero opportunismo personale. Per fare un esempio, nel tempo in cui andate a farvi una doccia e lo lasciate sonnecchiante in cuccia, è capace di alzarsi, aprire il frigo, trovare il contenitore del pollo arrosto della sera prima, divorarlo senza lasciare traccia, richiudere il frigo e tornare a cuccia.akita americano problem solving
  9. Ha un ricco vocabolario. Un cane normale abbaia, a volte piange, raramente ulula. L’Akita Americano invece PARLA. E fa anche discorsi lunghi e complessi. A volte tiri fuori il suo pedigree e lo rileggi tutto per capire se, tra gli antenati, ci sia per caso qualche ibrido scimmia-mucca, perché non ti capaciti proprio di come un cane possa produrre certi suoni.

    Pensi che io mi abbassi a questo?

  10. I comandi base, questi sconosciuti. Hai sempre invidiato il pastore tedesco del vicino che, su comando, si mette seduto, a terra, sta fermo, rotola, fa l’orsetto, da una zampa e hai deciso di insegnare tutto questo anche al tuo Akita Americano, ottenendo solo un “Scusa? Pensi che io mi abbassi veramente a questo?”. Quelle rare volte in cui le tue aspettative coincidono con la sua volontà e ti convinci di aver realizzato un vero seduto o un terra mentre il cane si stava semplicemente mettendo comodo per i fatti suoi, correrai a prendere il cellulare per immortalare la scena e postarla su tutti i social (peccato che, nel frattempo, il cane si sia già rialzato). [Per dovere di cronaca, ammetto di conoscere Americani che ogni tanto accontentano il loro povero proprietario performativo, ma lo fanno sempre e comunque se vengono soddisfatte in contemporanea queste tre condizioni: 1. Il proprietario è un gran figo ai loro occhi; 2. Ne hanno davvero voglia in quel momento; 3. Ottengono qualcosa in cambio].
  11. Sono temerari ed impavidi, a modo loro. Sono cani veramente coraggiosi. Se potessero fare quello per cui sono stati selezionati in passato, andrebbero a sfidare un orso senza preoccupazione alcuna. Tranne poi saltarti letteralmente in braccio se vedono una busta svolazzare per terra. Allo stesso modo, amano rotolarsi in qualsiasi schifezza, si lanciano nelle pozze di melma ma quando cadono due gocce dal cielo no grazie, esci pure da solo uomo.

Si ringraziano Laura, Frida, Domenico e Aria per le testimonianze su questa bellissima razza!