Vanitoso. Se penso al Levriero Afgano, la prima parola che mi viene in mente è questa. Avete presente la bellissima del liceo? Quella che a malapena rivolge la parola alle schiere di ragazzini adoranti? Quella che sembra camminare ad un metro dal pavimento e che tutti si girano a guardare? Ecco.

Eppure, il Levriero Afgano non è solo questo. Se si ha la fortuna di viverci assieme, si scopre un cane affettuoso, rispettoso, molto intelligente. Ma noi comuni mortali, non degni dell’affetto del Levriero Afgano del vicino di casa (sì, proprio quello che al nostro “amorequantoseibello!!” ci guarda con l’espressione da “ma guarda te, sto poveraccio, che vuole?”) non possiamo fare altro che limitarci ad ammirarlo. E sognarne uno.

levriero afgano nel bosco
Perché il Levriero Afgano non è solo BELLISSIMO, ma è anche una razza molto particolare.

    1. È la razza più antica del mondo. O almeno così sembra. Di sicuro una delle più antiche. È originario del Sinai ed è stato ritrovato in graffiti risalenti al 2000 a.C. nelle grotte del nord dell’Afghanistan. Viene anche citato numerose volte nei papiri degli antichi Egizi, uno dei quali pare ancora più antico.

      Abbiamo pensato bene di rubarlo!

    2. Abbiamo dovuto rubarlo, per averlo in Europa. Fino all’inizio del ‘900, questo cane non aveva mai varcato i confini dell’Afghanistan. Era considerato troppo importante per essere ceduto agli stranieri. Ma noi europei siamo furbi e abbiamo deciso di farci riconoscere, come al solito. Abbiamo pensato bene di rubarlo. In particolare, furono i soldati inglesi di ritorno dalle guerre coloniali anglo-afgane a contrabbandarlo fuori dal suo stato d’origine e diffonderlo nel resto del mondo.
    3. È nato perfetto e così è rimasto. Avete presente quelle immagini che mostrano le razze prima e dopo? Quelle in cui il Bull Terrier assomiglia ad un Pit Bull bianco e il Bassethound ancora non striscia la pancia per terra? Beh, con il Levriero Afgano questo non succede.zardin Il primo Levriero Afgano passato alla storia fu Zardin, che fece rimanere a bocca aperta tutta l’India nel 1906 e tutta Londra nel 1907. Zardin è esattamente uguale ai cani di oggi. Non a caso, è a partire proprio da lui che fu redatto lo standard del 1912, padre di quello attuale.
    4. Ha un mantello particolarissimo. Il pelo del Levriero Afgano, infatti, è quanto di più simile ai capelli umani che ci sia. È a crescita continua e non è provvisto di sottopelo, per la gioia di tutti quei proprietari che tremano all’idea della muta. Ovviamente, va tenuto curato.
    5. È scontato dirlo, ma è molto veloce. Così, giusto per ribadire una banalità e riempire un punto in più. Per quanto bello ed elegante, è pur sempre un Levriero. Raggiunge la velocità di 60km/h. Vincerebbe tranquillamente su mia nonna, in una gara in autostrada.
    6. È diventato bambola. E non una bambola qualsiasi. È diventato “Beauty”, la bellissima Levriera Afgana di Barbie! Negli anni Ottanta, infatti, fa la sua comparsa tra gli scaffali di tutti i negozi di giocattoli americani, accanto alla bambola più famosa del mondo, con diversi accessori: collare, guinzaglio, ciotola, lettino, spazzola, coccarda, corona, mantellina e il suo elegante cappellino di paglia.levriero afgano cucciolo
    7. È stato al fianco di artisti molto famosi. Tanti vip dividono la loro vita con quella di un Levriero Afgano. Ma due tra i più importanti sono sicuramente Pablo Picasso e Salvador Dalì. Picasso ne adottò tre: Kabul, Kasbec e Sauterelle. Furono muse ispiratrici di grandi opere, come la statua realizzata nel 1967 a Chigago, ispirata a Kabul, o alcuni dipinti come “Jacqueline dog”, “Woman with a dog under e tree” e “Femme au chien”. Anche Salvador Dalì fu affascinato dal Levriero Afgano, tanto da dipingerlo nel quadro “Invisible afghan with the apparition on the beach of the face of Garcia Lorca in the form of a fruit dish with three figs”.
    8. È stato clonato. Non solo con successo, ma anche come primo cane! Una cellula epiteliale dell’orecchio di un Levriero Afgano, infatti, fu impiantata dal professor Woo-Suk Hwang, della Seul National University, in una cellula uovo privata del materiale genetico. levriero afgano a passeggioDa questa nacque, grazie ad una mamma surrogata Labrador Retriever, Snuppy. Non senza polemiche, comunque.
    9. Era presente sull’Arca di Noè. O, almeno, così narrano le leggende. Quando Noè dovette scegliere quale cane avrebbe permesso il continuare della specie, scelse proprio il Levriero Afgano. Addirittura, la zona della Nigeria in cui in questo cane si moltiplicò maggiormente si chiama Bornu, che significa terra di Noè ed è il territorio in cui pare che l’Arca tocco il suolo dopo il diluvio.