Uno dei primi inconvenienti che una famiglia deve affrontare subito dopo aver adottato un cucciolo è quello di insegnare al proprio cane a fare i bisogni fuori casa.

In alcuni casi, le persone sottovalutano questo problema perché credono (o forse sperano) che per il cane sia automatico sporcare fuori casa fin dai primi giorni, senza alcun tipo di insegnamento; in altri casi, invece, il numero di uscite che il cucciolo deve effettuare nell’arco della giornata viene sottostimato (un cucciolo dovrebbe uscire di norma ogni due ore).

I bisogni del cane sono anche uno dei primi momenti in cui la relazione che si deve instaurare con il cucciolo può essere compromessa a causa di atteggiamenti errati da parte del proprietario, come infliggere punizioni esagerate, e spesso nel momento sbagliato, o non essere coerenti nei comportamenti richiesti al cane da parte dei diversi membri della famiglia.

Nel posto giusto, al momento giusto!

Va fatta un doverosa premessa: il cane, per un periodo che varia dai due ai quattro mesi, non ha la percezione dello stimolo ad evacuare, o meglio, ce l’ha pochi secondi prima, quindi mettiamoci l’animo in pace; per i primi giorni/settimane sarà difficile educare un cucciolo a raspare alla porta o a chiamarci per uscire… ma farà quello che deve fare dove si trova!

Per i primi mesi il cucciolo non sente lo stimolo a evacuare!

Questo non vuol dire che sia impossibile evitare che il cucciolo sporchi in casa durante i primi periodi ma semplicemente che bisogna giocare d’anticipo, facendolo trovare nel posto giusto al momento giusto.

I cuccioli tendono a fare i bisogni appena si svegliano, dopo mangiato, dopo aver giocato e dopo momenti in cui si sono attivati emozionalmente (come quando i proprietari rientrano in casa), se riusciamo a sfruttare queste situazioni, portando fuori il cucciolo, ci saranno buone possibilità che sporchi fuori casa.

Come educare un cane sin da cucciolo?

educare un cane pipì e bisogni

Appena il cucciolo fa la pipì fuori dobbiamo premiarlo subito con complimenti, premi o giochi, in modo che quest’esperienza venga marcata da emozioni positive e il cane sia, pertanto, portato a riproporre il comportamento.

Quando invece ci troviamo di fronte al fatto compiuto non dobbiamo rimproverarlo, soprattutto se non siamo presenti al momento dell’espletamento dei bisogni del cane, visto che per il cucciolo è praticamente impossibile comprendere il legame causa-effetto.

Non avvicinare il muso del cane ai bisogni!

Meno che mai bisogna avvicinare il muso del cane ai bisogni, perché oltre a essere completamente insignificante a livello comunicativo, potrebbe traumatizzare a tal punto il cane da rendergli difficile fare i bisogni in nostra presenza.

In queste situazioni sarebbe molto più opportuno spostare il cucciolo in un’altra stanza mentre puliamo, per evitare che le operazioni di pulizia diventino un gioco così interessante da stimolarlo a riproporre il comportamento che lo ha generato, per la gioia nostra e del parquet.

Ogni situazione (e ogni cane) ha le sue particolarità

Detto così sembrerebbe fin troppo facile educare il cane a sporcare fuori invece che sul nostro tappeto preferito (e costoso…), ma ci sono alcune considerazioni da fare in merito:

  • il tempo: quanto più tempo riusciremo a passare con il cucciolo tanto più veloce sarà il suo processo di apprendimento e ci saranno meno occasioni in cui sporcherà in casa;
  • lo spazio: abitare al decimo piano di un condominio, invece che in aperta campagna, ovviamente limita la possibilità di un intervento tempestivo da parte dei proprietari. Per chi ha la fortuna di avere un giardino sarà più semplice impostare questo tipo di lavoro, portando fuori il cucciolo diverse volte durante l’arco della giornata. Chi invece abita in appartamento dovrà inevitabilmente pulire qualche pipì del cane in più;
  • il valore sociale dei bisogni del cane: un aspetto spesso sottovalutato da proprietari è il valore comunicativo legato alle marcature. Un cucciolo, specialmente nei primi giorni, cercherà di evitare di manifestare la propria presenza in un nuovo ambiente, soprattutto se la zona in cui vive è frequentata da molti cani. Sarà nostro compito di proprietari sostenerlo e incoraggiarlo, facendogli capire che non ci sono pericoli. A questo proposito può essere utile portarlo a conoscere uno spazio verde vicino a casa, di dimensioni ridotte e non troppo frequentato, che riconosca come posto sicuro in cui lasciare tracce della sua presenza;
  • le vaccinazioni: molti veterinari sconsigliano di far uscire il cucciolo prima che non siano completate le vaccinazioni di rito, rendendo più lungo questo processo di educazione;
  • abitudini fuorvianti: incentivare il cucciolo a fare i suoi bisogni su fogli di giornale o tappetini igienici potrebbe diventare un’arma a doppio taglio. Se da una parte, infatti, riusciamo in questo modo ad evitare di calpestare sorpresine in giro per casa, dall’altra parte lo stiamo legittimando a farla in casa, che è proprio il comportamento opposto a quello che vogliamo raggiungere, rendendo molto più lunghi i tempi di apprendimento.

come educare un cane a fare la pipiIn conclusione, qualsiasi siano i tempi di apprendimento del nostro cucciolo, è importante affrontare questo “problema” con pazienza e coerenza, due caratteristiche che ogni persona che si appresta a condividere la sua vita con quella di un cane dovrebbe possedere.