L’Ordinanza del 6 agosto 2013 obbliga i cittadini italiani a “utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni”.
L’Ordinanza, c’è scritto, è stata emanata per prevenire il rischio di aggressione da parte dei cani.
In effetti, ogni giorno la cronaca pone l’attenzione su storie più o meno reali (e più o meno gonfiate) di cani che, immancabilmente liberi, aggrediscono altri cani, umani o arrecano disturbi di vario tipo.
Siamo davvero sicuri che il problema sia la libertà?
Eppure, il guinzaglio non fa un cane educato.
Mi spiego: mettiamo che il mio cane voglia tantissimo saltare addosso a tutti gli umani che incontra, senza risparmiare bambini e anziani, e l’unica volta che l’abbia liberato, lui abbia rotto il femore alla nonna per darle un gran bacio in bocca.
Con il guinzaglio potrei sicuramente impedirgli di farlo di nuovo, ma non starei diminuendo la sua voglia di mettere in atto quel comportamento (anzi, potrei perfino aumentarla).
Ora, non voglio assolutamente sostenere che sia giusto lasciar gironzolare libero un serial killer di femori, in nome del suo diritto alla libertà.
Sto solo facendo presente che quel cane, se non viene educato a non saltare addosso a tutti quelli che incontra (legato o no), non imparerà MAI a non farlo.
Passatemi il paragone eccessivo, ma sarebbe come avere un cane che tira al guinzaglio perché ha paura della città e vuole scappare dalle strade affollate il più velocemente possibile e mettergli una cavezza o una easy-walk per obbligarlo a camminare al piede, anziché lavorare sul suo benessere, la sua socializzazione e la sua fiducia nel mondo.
Pertanto, il guinzaglio non dovrebbe essere vissuto da un proprietario come una facile soluzione che lo esuli dall’insegnare al proprio cane alcune regole che gli permettano di integrarsi in modo propositivo e positivo nel mondo umano (sebbene sia indispensabile, ad esempio, nella fase di training).
Perché sono proprio questi i cani che, se si sfilano il guinzaglio o si trovano liberi per qualsiasi motivo, poi finiscono per combinare disastri.
I guinzagli per cani, obbligatori in tante situazioni, dovrebbero esser vissuti da entrambi esclusivamente come una cintura di sicurezza.
In conclusione, la libertà non è problematica di per sé (in caso contrario, non si spiegherebbero le centinaia di cani sciolti – randagi o di proprietà – che vivono ogni giorno in equilibrio con gli umani), anzi, può essere davvero una ricchissima opportunità.
Il vero focus del problema è l’incapacità di un cane di affrontare in modo integrativo una situazione, rispondendo con un comportamento problematico e/o pericoloso per gli altri (che sia libero o meno).
Perché la libertà è importante?
Mi è capitato, durante il lavoro, di chiedere a più gruppi di proprietari quanto tempo e in che situazioni stessero liberi i loro cani. Tanti, più di quanti potevo immaginare, mi hanno risposto:
“beh, il mio cane sta sempre libero dentro casa” o “in giardino è sempre senza guinzaglio”.
Cani mai liberati nella loro vita, sono cani cui è stato impedito di socializzare nel modo corretto o giocare e correre con altri cani.
Il cane, in libertà, ha la possibilità di gestire gli spazi, muoversi a suo piacimento nei confronti di amici o nemici (e, quindi, evitare situazioni di costrizione che portano a reazioni esagerate), imparare a comunicare con il suo umano, giocare con lui, esprimere i propri modelli comportamentali, la sua curiosità, il suo essere cane.
E questo non lo può fare se vive una vita perennemente legato, ne sono assolutamente convinta, tanto che l’incontro in cui ho posto la domanda indicata sopra, l’ho tenuto indossando una maglietta con scritto:
“Cani liberi? Sì, grazie”.
Quando il guinzaglio è necessario
C’è, tuttavia, un gigantesco MA da tenere presente.
Non bisogna mai e poi mai pensare che vivere la libertà col proprio cane significhi, semplicemente, scioglierlo dal guinzaglio.
Arrivare a passeggiare liberi non è scontato né, tantomeno, immediato.
Perché, se da una parte ad alimentare i fatti di cronaca negativi sono quei cani mai slegati e che scappano, dall’altra parte contribuiscono in larga parte anche tutti quei proprietari che “tanto è buono” e non si assumono la responsabilità di tutelare gli altri.
Un cane può essere davvero buono ma…
Se, ad esempio, non risponde al richiamo e si lancia (anche solo per giocare) addosso ad un cane che non ha piacere, mettendolo in seria difficoltà, oppure ad una persona cinofoba, aumentando la sua paura nei confronti dei cani, è comunque, a mio parere, nel torto.
Libertà è responsabilità
Dietro ad ogni cane sciolto, ci dovrebbe essere un proprietario responsabile. Un proprietario che ha saputo valutare bene la gradualità di quest’esperienza.
Nessuno ci obbliga a sganciare per la prima volta il nostro cane in pieno centro a Milano e sarebbe anche poco intelligente farlo.
Ci sono tantissimi posti in cui fare delle “prove di libertà”:
- aree cani vuote
- campi recintati
- parchi di periferia con pochi stimoli attorno
- passeggiate organizzate da persone qualificate
- grandi parchi
Compito di un bravo proprietario è anche quello di dare competenze al cane, insegnargli a stare nel mondo attraverso una corretta socializzazione, renderlo capace di affrontare in modo positivo il più alto numero di situazioni sociali possibili e di saper gestire anche quelle negative.
Per fare ciò, l’umano deve avere un’attenzione particolare a quelle che sono le caratteristiche del cane che ha accanto, conoscerlo a fondo, nei suoi pregi e nei suoi limiti, per poterlo esporre a situazioni in linea con le sue caratteristiche.
Libertà è relazione
Infine, ma non in ordine di importanza, va ricordato che slegarsi dal guinzaglio significa iniziare a comunicare veramente.
Condicio sine qua non è una buona relazione, che implica un’enorme dose di fiducia reciproca ed un patto comunicativo molto chiaro (come, ad esempio, un richiamo davvero impeccabile).
In caso contrario, non si può (ancora) pensare di passeggiare senza guinzaglio in mezzo a cani e persone.
Seguici su