Quante volte vi è capitato di sentir pronunciare la frase

Al cane manca solo la parola!

In realtà, non è del tutto vero. O, almeno, dipende dal significato che viene attribuito a questa frase.

Che il linguaggio del cane non utilizzi fonemi umani è perfettamente vero, ma non è altrettanto vero che il nostro amico peloso non provi costantemente ad esprimerci quello che pensa, prova o si aspetta da noi.

A cosa serve comunicare?

comunicazione caneLa comunicazione, in tutti i tipi di interazione e relazione è fondamentale. Come ci insegna lo psicologo Paul Watzlawick, è impossibile non comunicare.

Qualsiasi comportamento mettiamo in atto in presenza di un interlocutore, sta dando indicazioni.

Il problema nasce, per ovvi motivi, quando i linguaggi sono talmente tanto differenti da non avere un vocabolario comune con cui confrontare questo interscambio di contenuti, ed ognuno finisce per leggere, nei segnali dell’altro, la sua interpretazione anziché il reale significato.

Imparare a condividere un linguaggio, dovrebbe essere l’obiettivo di qualsiasi coppia uomo-cane, per potersi relazionare, capire ed evitare fraintendimenti anche gravi.

Il cane osserva noi, ma noi osserviamo lui?

comprensione del cane

Il cane ci osserva, ci studia tantissimo. Impara ben presto a capire certi nostri goffi tentativi di parlare con lui. Riconosce gesti, inflessioni della voce e perfino emozioni.

Ad esempio, se una parola – come può essere “pappa” o “usciamo” – non ha valore di per sé, il cane è perfettamente in grado di associarla a quello che avverrà immediatamente dopo e attribuirle un significato semantico (che, come già detto, non sempre coincide con le nostre reali intenzioni).

Sarebbe veramente utile fare anche noi umani lo stesso sforzo nella comprensione del linguaggio del cane, imparando a leggere i segnali che ci manda e cercando di capire quello che vorrebbe realmente trasmetterci.

Mettersi nei panni dell’altro non è sempre facile, ma possiamo provarci.

Il segnale giusto, nel contesto giusto

inchino cane

Di seguito parleremo dei principali segnali che il cane emette per comunicare cose differenti.

È importante ricordarsi sempre, però, che il segnale di per sé non ha significato alcuno, ma va sempre letto all’interno della particolare cornice comunicativa.

Mi spiego meglio: ogni segnale ha diversi possibili significati – un po’ come le lettere dell’alfabeto – che variano a seconda degli altri segnali che lo circondano, del significato che viene attribuito loro dall’emittente e dell’obiettivo che la sua comunicazione vuole raggiungere.

Per esempio, il segno-inchino del cane può voler essere sia un invito al gioco, sia una richiesta di spazio.

Gli obiettivi, in questo caso, sono completamente differenti e per capire cosa stia effettivamente attribuendo quel cane a quell’inchino, dobbiamo leggere tutta la sua comunicazione in quel momento, senza limitarci al segno in sé.

Posizione del corpo nei confronti dell’altro e nello spazio

linguaggio del cane posturaPer cercare di comprendere il linguaggio del cane, ci sono vari ambiti della comunicazione cui dobbiamo prestare attenzione.

Primo tra tutti, la specifica disposizione del corpo nei confronti del referente, cioè la prossemica.

Per un cane ha un significato molto differente (e lo attribuisce spesso anche alla nostra posizione nei suoi confronti) mettersi frontale, affiancato, dietro o davanti.

Mentre la lateralità e l’affiancamento di solito indicano collaborazione e apertura al dialogo, una frontalità eccessiva può denotare una ricerca di confronto o conflitto.

Collocarsi dietro all’interlocutore può essere una delega dell’iniziativa o una richiesta di sostegno; porsi davanti può invece indicare il contrario.

Infine, quando un cane ha intenzione di chiudere un’interazione, solitamente si gira di schiena.

Anche la postura è importante, cioè l’esposizione complessiva del corpo rispetto al’interlocutore.

Un cane con il baricentro in asse è un cane in una posizione neutra, rilassato e tranquillo.

Se, al contrario, protende tutto il peso verso le zampe anteriori potrebbe essere in vigilanza o allerta ma anche avere un atteggiamento minaccioso.

Nel caso il peso sia tutto schiacciato indietro, invece, il cane potrebbe essere impaurito da qualcosa.

Altre due posture da prendere in esame, infine, sono il cane che si spancia, come segno di timore, per evitare un conflitto ma anche come richiesta di coccole; e l’inchino, che, come abbiamo già accennato, può significare sia una predisposizione al gioco sia una necessità di maggiore spazio.

Il movimento nello spazio, la gestualità e la mimica

coda cane

La cinetica è il movimento complessivo del corpo rispetto all’interlocutore. Un cane che ha intenzione di evitare conflitti, solitamente avanza lentamente disegnando una traiettoria curvilinea (anche poco accentuata, ma sempre presente).

Anche il movimento di parti articolate del corpo del cane ci può dare delle indicazioni: in primis la posizione della coda e il modo di scodinzolare.

Un cane che tiene la coda alta è un cane sicuro, a suo agio nel mondo, mentre la coda bassa indica insicurezza o paura. Se lo scodinzolio è ampio e poco frequente, il cane è felice e rilassato, se è veloce e poco ampio denota tensione.

Ricordandoci sempre di leggere tutti i gesti in correlazione tra loro, anche la posizione delle orecchie è indicativa: diverso è se sono dritte e in avanti (attenzione), tirate indietro contro la testa (paura) o leggermente tirate indietro (pacificazione).

Lo stesso vale per la testa, che può essere abbassata (deferenza), girata (pacificazione), alta e protesa (attenzione o asserzione), inclinata di lato (“non capisco”).

Ultimo tra gli ambiti che competono alla comunicazione corporea è la mimica, cioè l’espressione facciale. In questo caso, presteremo attenzione agli angoli della bocca, alle labbra e il naso, alla fronte e all’apertura degli occhi. Ad esempio, il naso e le labbra arricciate indicano una minaccia.

Il linguaggio del cane: l’utilizzo della voce

linguaggio del cane

Sebbene non sia il canale privilegiato con cui comunica il cane, ci sono numerose vocalizzazioni che il cane che abbaia può mettere in atto:

  • Abbaio: come avviso, allarme, segnalazione di un pericolo o richiesta di attenzione;
  • Ululato: come richiamo del gruppo che per qualche motivo si è allontanato;
  • Uggiolio: come espressione di disagio, inquietudine e richiesta;
  • Guaito: di dolore o paura;
  • Ringhio: come minaccia (ma anche un ringhio da gioco);
  • Latrato di eccitazione: spesso proprio dei cani da caccia.

I feromoni e le marcature

L’ultimo aspetto della comunicazione del cane che prendiamo in esame è il mondo feromonale, che è anche il più affascinante. Purtroppo a noi umani è preclusa la comprensione di questo mondo e, spesso, ci porta a sottovalutare la sua portata comunicativa.

Per il cane, al contrario, l’olfatto è un canale percettivo importantissimo e le informazioni che lascia nell’ambiente attraverso le marcature vanno ben al di là della nostra immaginazione. Una mia bravissima collega dice spesso che:

Per un cane poter annusare le pipì degli altri è come per noi andare su Facebook.

Da un’annusata, infatti, il nostro cane è in grado di ricavare informazioni su sesso, età, salute e stato d’animo dell’altro, potendosi così predisporre di conseguenza per un successivo incontro.feromoni cane

Per comprendere il linguaggio del cane, bisogna viverlo

L’ho già scritto, lo so, ma repetita iuvant: tutti questi gesti non hanno un valore intrinseco, non si può valutare l’intenzione di un cane semplicemente dalla posizione di un orecchio o da un suono che emette.Sarebbe come cercare di valutare l’intento di una persona dalla fotografia di un dettaglio del suo viso.

Forse qui nego il mio stesso articolo, ma lunico vero modo per comprendere fino in fondo il linguaggio del cane è viverlo e osservarlo, con curiosità e voglia di comprenderlo, dimenticandoci di pregiudizi e proiezioni umane.

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