Ma dai! Non sarà veramente un articolo che parla di gatti che bevono dal rubinetto?

Potreste aver pensato leggendo il titolo di questo articolo sul comportamento dei gatti.

In effetti no, il tentativo è quello di scrivere qualcosa di più interessante ma l’idea mi è stata data proprio osservando questa piccola-grande mania che moltissimi gatti hanno, ovvero quella di eleggere un rubinetto di casa come il loro preferito e bere ostinatamente da quello anziché (o in aggiunta) alla loro ciotola, per altro sempre piena e disponibile.

I motivi di tale comportamento

Perché un così alto numero di gatti (e di cani) amano abbeverarsi in questo modo?

Gatto che gioca con acqua del rubinettoLa risposta è talmente semplice che potrebbe sorprendere per quanto si avvicina a quello che chiunque di noi farebbe al loro posto.

I gatti preferiscono l’acqua corrente per una questione di temperatura, ma anche e soprattutto di freschezza.

L’acqua fornita nelle ciotole, per quanto pulita e rinnovata di frequente, tende a ristagnare – soprattutto nelle giornate calde – e perdere di gradevolezza.

Questo porta molti gatti a preferire l’alternativa del rubinetto che si presenta anche più divertente ai loro occhi.

Sono innumerevoli i gatti che con il filo d’acqua amano anche giocarci, intrattenersi o semplicemente osservarlo e cercare di bloccare gli schizzi attorno.

Insomma… è una roba proprio divertente!

gatto beve acqua piovanaNon escluderei nemmeno che possa esserci un elemento di sapore che con il loro palato sensibilissimo sono in grado di cogliere, come dimostra la curiosa propensione a bere volentieri l’acqua piovana, raccolta nei sottovasi o in recipienti di fortuna lasciati casualmente all’aperto nelle giornate di pioggia, anch’essa preferita di sovente alla più noiosa e forse insapore acqua della ciotola.

Una valida alternativa: le fontanelle per gatti

Non è un caso che negli ultimi anni il mercato abbia presentato una innumerevole varietà di fontanelle per cani e gatti.

Si tratta di distributori automatici con un motorino elettrico che permette il ricircolo dell’acqua contenuta in un serbatoio interno. Il getto, alimentato dalla corrente viene presentato sotto forma di cascata, di fiotto, a scivolo e chi più ne ha, più ne metta.

Per una casa a prova di gatto, gli esperti di comportamento dei gatti ne raccomandano spesso l’impiego perché, proprio per i motivi sopracitati, rappresentano spesso degli ottimi strumenti per incoraggiare i mici a bere, allontanando lo spettro dell’insufficienza renale, patologia che rappresenta ancora oggi una delle prime cause di morte nel gatto domestico.

oppure a questo, più convenzionale:

Queste fontanelle, dunque, potrebbero anche essere viste come una valida alternativa alla ricerca del rubinetto, un modo di anticipare i bisogni o le preferenze del micio di casa e fornirgli una risposta pronta… Prima che sia lui a cercarsela!

Già, perché ancora più interessante della curiosità mostrata dai gatti per il rubinetto e, in generale, per l’acqua corrente, è il modo con cui sviluppano l’abitudine ad utilizzare questo strumento.

Generalmente, nessuno insegna loro che da un rubinetto possano bere: non esiste una fase di “training”, non esistono sessioni di apprendimento da impostare, non serve nemmeno incoraggiarli o indicare loro con un dito che da lì esce acqua.gatto beve dalla fontana

Semplicemente lo capiscono osservandoci, guardandoci andare in bagno, interagire con gli oggetti e già questo ci racconta tanto sulla loro capacità di analisi dei contesti fisici e delle dinamiche emergenti.

I gatti sono dei gran studiosi di tutto quello che accade attorno a loro.

Un rito da condividere con gli umani

Ma la cosa ancora più divertente e interessante è la facilità con cui riescono a fissarsi l’obiettivo “bere da lì” e convincere gli umani di riferimento ad azionare il rubinetto per loro.

I gatti avrebbero abilità e scaltrezza sufficienti per imparare a manovrare un miscelatore da soli se ce ne fosse il bisogno ma spesso coinvolgerci e chiedere la nostra partecipazione è quello che scelgono di fare.

Da qui in poi, quello che succede tra gatto e umano è un gioco di comunicazione fatto di sguardi, di posture, di miagolii e di vera e propria intesa tanto che diventa impossibile non comprendere cosa il gatto sta pensando.

Quando un gatto chiede di poter bere da un rubinetto, difficilmente passa inosservato, mette il suo umano nelle condizioni di capire esattamente la sua richiesta e solitamente, a meno che l’umano non scelga diversamente, riesce ad ottenere quello che desidera.gatto guarda il suo padrone

Non solo, da allora in poi si rinnoverà un’altra magia ad opera di questo animale così straordinario…

… la richiesta diventerà a breve abitudine e l’abitudine si trasformerà in rito, in una piccola dimensione quotidiana che il gatto condividerà con il suo umano, tipicamente sempre alla stessa ora, sempre nello stesso modo e scambiandosi sempre gli stessi gesti.

Piccoli, piccolissimi momenti di intimità che faranno di questa relazione una relazione unica e irripetibile, una relazione in cui, in una forma privata e sensibile, gatto e umano si riconosceranno e riconsolideranno quotidianamente la loro amicizia.

Ecco. Non volevo scrivere solo di gatti che bevono dai rubinetti.

Volevo scrivere di gatti che riescono a dialogare con i loro umani di riferimento pur non usando un linguaggio fatto di parole e nemmeno di segni convenzionali come viene pensata, a volte, la comunicazione tra cane e umano.

La cosa più sorprendente, è che le “parole” di questo linguaggio intermedio le costruisce il gatto: con il suo osservare, con il suo proporsi nelle interazioni, con il suo ritenerci dei partner che possano avere qualcosa da scambiare.

“Lasciatevi andare al comportamento dei gatti, come acqua corrente. Li scoprirete un letto di fiume che sfocia in un mare di meraviglia.”