La castrazione del gatto è un intervento chirurgico di routine, molto richiesto sia per gatti che vivono in casa che per quelli che possono accedere all’esterno.
I proprietari dei gatti la richiedono per non incorrere in marcature con urine maleodoranti per tutta la casa; in realtà, ha molti più benefici per il nostro amico a quattro zampe.
Cosa si intende per castrazione del gatto
In linea generale, consiste in un’orchiectomia in anestesia totale. Viene fatto un taglietto sul rafe mediano dello scroto; da qui sono asportati i testicoli.
Solitamente non si applicano punti esterni, dato che l’incisione è di piccole dimensioni. Il post operatorio è molto semplice, con il gatto che salta e corre già la sera dell’intervento.
Quando castrare
La castrazione dei gatti maschi è opportuno farla prima che vadano in amore, in modo da ridurre il rischio che scappino in cerca delle femmine.
Durante il periodo dei calori, infatti, il loro comportamento è tutto incentrato sull’attività riproduttiva e questo li espone a notevoli rischi.
L’età migliore per castrare il gatto è a 6 mesi.
Perché castrare il proprio gatto
Quando i gatti sono in calore (da febbraio ad ottobre con brevi intervalli) aumenta il loro girovagare. In tale periodo crescono in modo esponenziale gli investimenti con auto, moto… perché sono più distratti ed eccitati.
Durante le lotte con gli altri gatti possono rimanere feriti; capita spesso che tornino a casa con morsi su orecchie, collo, coda, arti.
Queste ferite possono evolvere in formazioni ascessuali con interessamento sistemico: il gatto è debole e mangia meno per l’infezione che dà febbre.
Gli ascessi richiedono un intervento veterinario per essere incisi e drenati. È fondamentale anche una copertura antibiotica e nei casi più gravi una terapia di sostegno.
La castrazione del gatto riduce notevolmente le lotte tra gatti, quindi il rischio di morsi. Questo è fondamentale per due malattie infettive virali feline che si trasmettono proprio con i morsi e con l’accoppiamento: la leucemia virale felina (FeLV) e l’immunodeficienza virale felina (FIV).
Sono due malattie infettive feline molto contagiose che provocano un indebolimento del sistema immunitario: le difese dell’organismo calano sempre più, tanto che un semplice raffreddore può diventare fatale per i soggetti infetti. Inoltre, aumenta il rischio di forme tumorali.
Queste due malattie colpiscono soltanto il gatto e non c’è alcun rischio per l’uomo.
Per la Leucemia virale felina esiste la possibilità di proteggere il gatto tramite profilassi vaccinale.
Per l’Immunodeficienza virale felina questo non è possibile. L’unica prevenzione è la castrazione per ridurre il rischio di morsi inferti da gatti malati.
Conclusioni
La castrazione del gatto è un intervento sempre raccomandato perché i benefici per i nostri amici sono notevoli. Il loro carattere non cambierà con l’intervento e lo potremo proteggere da molti rischi.
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