I proprietari di gatti usano il termine palla di pelo per descrivere ammassi di pelo, più o meno compatti, vomitati dal proprio gatto, con liquido trasparente o giallastro, oppure, eliminati con le feci.
Ma cos’è, davvero, la palla di pelo?
Il termine medico di questi corpi estranei è “tricobezoari” (dal greco trix-tricos – pelo – e bezoar – corpo estraneo – cioè, corpi estranei fatti di pelo).
I tricobezoari si presentano, tipicamente, come agglomerati tubulari (la forma è data dal tratto anatomico dove stazionano: esofago, stomaco, intestino), più o meno compatti di peli ingeriti.
Ci possono essere forme estreme, cioè concrezioni estremamente dure, localizzate nello stomaco, troppo grandi per essere vomitate o per passare il piloro e l’intestino.
Le cause dei boli di pelo
I gatti, normalmente, ingeriscono con la toelettatura piccole quantità di pelo che riescono a essere eliminate con le feci. Questa situazione può alterarsi, o per un aumento della quantità di peli ingeriti, o per alterazioni della motilità gastro-intestinale.
Inoltre, tra le cause che indicano un aumento dell’ingestione di pelo ci possono essere anche motivi comportamentali e/o psicogeni, che inducono un eccessivo leccamento del mantello: .
- stress sociale per rapporti conflittuali con altri gatti
- stress ambientale per ansia
- noia
Abbiamo, poi, le cause dermatologiche: tutti i disordini cutanei che danno prurito o un incremento della perdita del pelo fanno sì che vengano deglutiti più peli.
Infine, ci sono i disturbi della motilità dell’apparato digerente: malattie esofagee, ileo paralitico associato a altri disordini gastro-intestinali.
Segni e sintomi
I tricobezoari possono essere causa di vomito del gatto o rigurgito ricorrenti, di un appetito capriccioso (disoressia), di stipsi.
Conseguenze
Nel caso in cui il gatto non riesca a eliminarli e siano di una certa grandezza, le palle di pelo posso fungere da corpo estraneo provocando occlusioni o subocclusioni intestinali.
Possono favorire la formazione di fecalomi (feci di volume superiore al normale e di consistenza dura nell’ultimo tratto dell’intestino), che richiedono un intervento medico o chirurgici per essere rimossi.
Trattamento delle palle di pelo
I tricobezoari sono il risultato di patologie sottostanti, quindi, oltre a favorire la loro eliminazione bisogna individuare e risolvere la causa primaria.
Se il gatto presenta un mantello scadente con aree prive di pelo, avrà bisogno di una visita dermatologica. Se,invece, ha vomito ricorrente e stipsi, andrà indagato l’apparato digerente.
Il trattamento empirico di un soggetto che non presenta segni di occlusione, comunque, si basa sulla somministrazione di alimenti umidi, che ammorbidiscano la palla di pelo per favorirne l’espulsione.
Per questo è bene incoraggiare anche l’assunzione di liquidi.
In commercio sono disponibili gelatine di vasellina, aromatizzate, con o senza aggiunta di vitamine. Questi prodotti sono importanti soprattutto nella prevenzione.
Esistono anche alimenti arricchiti di polpa di barbabietola o alti tipi di fibra, che favoriscono la motilità intestinale.
Prevenzione
È importante prevenire la formazione dei tricobezoari, promuovendo un regolare transito intestinale e un completo svuotamento dello stesso.
Ciò si ottiene con la somministrazione dei prodotti a base di vasellina dati a seconda del soggetto circa due volte a settimana nella quantità da 2 a 4 cm/die.
Può essere utile sporcare la zampetta anteriore del nostro micio con il prodotto per indurne l’ingestione: la presenza del gel è percepita come qualcosa di sporco da rimuovere subito.
Molto importante, in particolar modo per i gatti a pelo lungo, è pettinare e spazzolare il mantello per allontanare i peli caduchi. Allo spazzolamento deve seguire il passaggio sul corpo di un panno umido per asportare il pelo più fine.
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