Per sterilizzazione del cane femmina si intende l’asportazione chirurgica di una parte o di tutto l’apparato riproduttore della cagna.
Le due modalità di sterilizzazione del cane femmina
Per sterilizzare una cagna esistono sostanzialmente due tecniche che si equivalgono nel risultato; la scelta dell’una o dell’altra dipende dall’età della canina e dalla preferenza del chirurgo.
Si può praticare un:
- ovariectomia, cioè l’asportazione delle sole ovaie;
- ovariositerectomia, cioè l’asportazione delle ovaie e dell’utero fino alla cervice.
Sono entrambi degli interventi chirurgici che richiedono un’anestesia generale. Possono essere fatti con celiotomia, cioè apertura della cavità addominale, oppure in endoscopia.
Il postoperatorio solitamente è semplice, con circa sette giorni di riposo e terapia antibiotica.
I nostri animali hanno una grande capacità di recupero, per questo vengono dimessi nella prima giornata e sono già in grado di camminare da soli. Solitamente dopo trentasei ore dall’intervento vorrebbero già saltare e correre.
Perché e quando sterilizzare la cagna
Il quesito che angoscia molti proprietari è se sia giusto o meno sterilizzare la propria cagna.
La sterilizzazione del cane femmina non è solo un intervento che evita gravidanze indesiderate, ma anche una pratica chirurgica che previene molte patologie dei cani.
In età adulta/senile i nostri amici a quattro zampe possono essere a rischio di tumori ovarici ed uterini; nonché di infezioni uterine come la piometra.
Sono tutte malattie subdole, difficili da individuare tempestivamente. Tali patologie possono essere prevenute con l’ovarioisterectomia.
Anche i tumori mammari possono essere prevenuti in età precoce con la sterilizzazione del cane femmina: si ha una riduzione del 98,7% del rischio di tumore mammario se l’intervento è effettuato entro il secondo calore.
Se l’operazione è fatta dopo il secondo calore tale percentuale si riduce drasticamente poiché i fenomeni di attivazione recettoriale e di alterazione cellulare sono già iniziati.
Tuttavia, è da tener presente anche l’importanza degli estrogeni su alcune patologie.
Con il primo calore gli estrogeni stimolano un completo sviluppo della vagina, annullando il rischio di vaginiti in futuro; hanno anche un effetto “protettivo” sulle ossa riducendo l’incidenza di osteosarcomi; diminuiscono l’incidenza di ipotiroidismo e reazioni immunitarie.
Risulta, pertanto, scorretto sterilizzare in età prepubere, come si faceva una volta.
Quindi, il momento migliore per procedere con l’intervento di sterilizzazione è compreso tra il primo ed il secondo calore.
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