Il termine “eutanasia” deriva dal greco antico “eu” (buono) e “thanatos” (morte), “buona morte”, che nel nostro contesto significa la possibilità di procurare la morte di un animale per alleviarne le sofferenze nel corso di malattie allo stadio terminale.

I proprietari sono i primi a esprimere la loro preoccupazione e a chiedere che il proprio animale non patisca. Quante volte a noi veterinari viene detto:

“Dottoressa, basta che non soffra…!”.

Bisogna, tuttavia, fare attenzione, perché capita che dietro a questa intenzione di procedere con l’eutanasia del cane e del gatto, si celi il desiderio di “togliersi un pensiero” nel caso di un cane vecchio che ha iniziato a perdere un po’ di urina in casa, o di un gatto che può essere “fonte di malattie” per un nipotino appena nato.

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Ci sono anche casi all’estremo opposto, come per esempio gatti anziani che non mangiano, né bevono da giorni e giorni e ormai incontinenti, i cui proprietari si ostinano a voler tenere in vita con qualche flebo.

È chiaro che in questi casi diventa fondamentale il ruolo del veterinario, che da una parte deve far capire che la vita, se degna di essere ancora vissuta, deve essere rispettata; dall’altra deve accompagnare a far prendere una decisione difficile, spiegando che un accanimento terapeutico non dimostra di voler più bene al proprio animale.eutanasia cane

Come di svolge l’eutanasia del cane e del gatto

L’eutanasia del cane e del gatto è un momento molto delicato, in cui si devono evitare per quanto possibile stress, dolore, paura, disagi (vomito, tremori, dispnea…). Per poter far questo è fondamentale che sia preceduta dall’anestesia.

Se necessario, prima di prendere un accesso vascolare, si può fare un leggero sedativo intramuscolo. Questo vale per i soggetti ancora reattivi, che possono spaventarsi anche per il solo rumore della tosatrice. Se il paziente è già di per sé prostrato, si può procedere a prendere subito la vena.

Segue la somministrazione intravenosa di un agente anestetico per raggiungere un livello profondo di anestesia ed analgesia: come se dovesse essere operato.

Quando l’anestesia è profonda, viene iniettato in vena il Tanax, l’unico farmaco registrato per tale scopo. Nel caso non sia possibile avere un accesso vascolare, il Tanax può essere fatto anche intracardiaco, sempre dopo aver raggiunto un livello profondo di anestesia.eutanasia gatto

Il Tanax è una soluzione di tre costituenti:

  • L’embutramide che ha un’azione narcotica e paralizzante il centro del respiro;
  • Il mebenzonio ioduro che paralizza la muscolatura striata scheletrica e respiratoria;
  • La latetracaina che è un anestetico locale.

Assicura un’azione rapida ed indolore.

L’effetto è immediato e i nostri amici passano dal sonno profondo alla morte in modo dolce, senza accorgersene.

Conclusioni

La sofferenza non ha senso in nessun caso, ancor di più se riguarda i nostri amici animali, perché sono convinta che nessuno di loro debba scontare chissà quale misfatto. L’eutanasia del cane e del gatto è l’ultimo gesto di amore che possiamo donargli.