Il comportamento dei gatti li porta a muoversi nel mondo come se esso nascondesse misteri che solo loro sono in grado di riconoscere.

E forse hanno ragione loro e, proprio in virtù di questa ragione, lo rovistano, lo occupano, lo analizzano, lo ispezionano in ogni minimo dettaglio, infilandosi in pertugi reconditi o per noi all’apparenza improbabili.

Tentano di infilarsi in scatole più piccole di loro. Adorano acciambellarsi sotto le coperte che, passando distrattamente accanto al letto, si può giusto scorgere una curioso ed inedito rigonfiamento della superficie. comportamento dei gattiI grandi armadi sono jungle di vestiti e di appendiabiti tra i quali si appostano furtivi tra un silenzioso pisolino e l’altro.

Il corridoio ricavato tra lo schienale del divano e la parete del soggiorno è un passaggio segreto, e noto solo a loro, verso foreste incantante di piedi in movimento e gambe che si incrociano.

Le buste della spesa, che arrivano a sorpresa, sono navicelle spaziali arrivate da lontano con il loro carico di alieni da ispezionare minuziosamente.

Il cesto dei panni sporchi è una gola profonda che al suo interno nasconde chissà quale incredibile tana di preda.

Alcuni di questi luoghi sono destinati ad una temporanea esplorazione, che viene rinnovata di tanto in tanto nel caso in cui sorgessero novità. Altri diventano luoghi meritevoli d’essere eletti a nido personale.

Sarà capitato a chiunque di cercare per ore il gatto in giro per casa, senza ottenere risposta.

Sentite l’ansia e la preoccupazione salire e, quando ormai lo spavento incombe, lo vedete sbucare dal fondo dell’armadio con aria assonnata e infastidita da tanto trambusto: caspita, c’è gente che dorme qui!

La passione per i nascondigli

Insomma, la passione dei gatti per i nascondigli, i luoghi remoti e inaccessibili è cosa ben nota a tutti i gattofili del mondo, tanto da aver portato agli onori della fama un gatto giapponese di nome Maru, diventato una vera e propria icona del nascondimento.

Questo è uno dei tantissimi video disponibili sulla rete mentre lo riprendono impegnato a cercare di infilarsi in scatole di tutte le forme e dimensioni.

Nascondersi, dunque, per giocare, per mimetizzarsi con l’ambiente, per avere un punto d’osservazione speciale sul mondo che può essere un notevole vantaggio nella predazione oppure uditivo (resto in ascolto senza bisogno di espormi al mondo esterno).

Anche quando gioca, un gatto mette in campo tutto il suo talento di cacciatore e una delle qualità più importanti per un felino è proprio quella di avvicinare la preda il più furtivamente possibile e avvicinarla senza farsi notare.

Il comportamento dei gatti non è casuale

Per i gatti, tuttavia, questa attitudine al nascondimento rappresenta anche un salvavita.

Come predatori solitari, sanno bene – lo imparano sin da piccini – che la loro personale incolumità dipende da due fattori importantissimi e legati fra loro: la loro capacità di aggirarsi furtivamente per il mondo e, in caso di pericolo, quella di guadagnare una via di fuga.

Aggirarsi furtivamente significa non solo muoversi silenziosamente sfruttando il passo muto che i cuscinetti plantari di cui sono dotati permettono di esibire; significa anche esporsi poco, riconoscere tutti i potenziali nascondigli che l’ambiente offre per sottrarsi alla vista, guadagnare distanze, non farsi notare.

Non è un caso che un gatto spaventato, come prima reazione, tenti di guadagnare un pertugio, una strettoia, un luogo chiuso dove rintanarsi (a chi non è mai capitato il gattino appena adottato che resta per ore sotto il letto o dietro il divano o il frigorifero?).

Sottrarsi alla vista significa evitare i pericoli, in attesa di un momento più favorevole per venire fuori e fare i conti con l’ambiente circostante.

Ora dovrebbe essere chiaro perché gli esperti di comportamento dei gatti raccomandano sempre di garantire a un gatto, sia che viva in casa, sia che abbia la fortuna di un accesso all’esterno, dei nascondigli tutti suoi.

Scatole di cartone, igloo costruiti artigianalmente, buste di carta, il fondo di vecchie valige, cassette di legno della frutta, tunnel ricavati da imballaggi riciclati, sono tutti esempi di materiali che ognuno di noi si ritrova in casa e può riutilizzare per ricreare un angolo di jungla al nostro amico avventuroso.