Ogni coppia uomo-cane ama sbizzarrirsi nei giochi più articolati, dalla semplice lotta a rincorrersi, da competere a tirare un oggetto o lanciare palline. Ed è proprio attraverso i giochi per cani che i cuccioli imparano le prime regole sociali umane.

Ma non tutti i giochi hanno la stessa incidenza nell’educazione del cane e a non tutti i cani piacciono allo stesso modo.

Hai mai provato a chiedere un riporto a un Labrador piuttosto che a un Akita? A lanciare una pallina a un Border Collie rispetto che a un Maremmano?

Nei primi due casi, ci saranno due cani entusiasti di giocare, nel secondo si riceverà in risposta un’aria schifata che sembra dire: “prendi tu quella cosa, io torno a sdraiarmi all’ombra“.

L’importanza delle motivazioni

Ma perché risposte tanto diverse all’interno della stessa specie?

La differenza sta nelle motivazioni di razza, enfatizzate o abbassate a seconda del ruolo differente che aveva quel determinato cane nel passato (guardiano, pastore, cacciatore, compagno, ecc.).

Le motivazioni, proprie di ogni specie, sono disposizioni interne che ci orientano nel mondo alla ricerca di stimoli o target che per noi sono interessanti.

Tutti i cani tendono ad inseguire oggetti o prede, ricercare il contatto fisico col gruppo, trasportare oggetti, difendere un territorio o la famiglia, competere per una risorsa e mantenerne il possesso, perlustrare l’ambiente, cercare e così via.

Ma, a seconda della razza, alcune di queste azioni hanno un peso più rilevante rispetto alle altre.

C’è da aggiungere, però, che anche all’interno della stessa razza (e vale anche per tutti i cani “fantasia”) ogni soggetto è diverso e unico, per cui possiamo tranquillamente avere a che fare con Pastori Tedeschi, i cosiddetti “cani da guardia”, che si limitano a guardare i ladri mentre svaligiano casa e Maltesi in grado di allontanare anche il peggior malintenzionato.

Perché conoscere le motivazioni del nostro cane?

educare cucciolo di cane con il gioco

Essere a conoscenza di quali sono gli interessi prevalenti del nostro cane è fondamentale, sia per sapere come coinvolgerlo nelle attività, sia per indirizzare alcune sue caratteristiche soggettive che se no potrebbero degenerare in comportamenti problematici.

Da una parte, infatti, evitare al cane di esprimere le sue motivazioni più enfatiche potrebbe dare luogo a comportamenti sgradevoli, difficili da gestire e da risolvere (distruzioni, ipercinesi, depressione, ecc); dall’altra, invece, permettere al cane di seguire in autonomia, senza regole, alcune inclinazioni, potrebbe risultare altrettanto problematico (cani che scappano, che non lasciano entrare gli estranei in casa, che diventano ossessivi su alcuni oggetti, ecc.).

Giocare con il cane è uno degli strumenti più importanti che abbiamo a disposizione, oltreché per rafforzare la relazione, anche per educare i nostri amici fin da cuccioli e insegnargli cose differenti.

Ogni tipologia di giochi per cani, infatti, fa leva su una diversa motivazione e ne identifica il campo espressivo.

Ad esempio, se ho un cane che adora perlustrare l’ambiente e baso i miei giochi sulla ricerca di oggetti specifici, gli sto dando sia possibilità di esprimere la sua inclinazione, sia una modalità precisa con cui farlo, all’interno della relazione con me.

5 giochi da fare con Fido

finire di giocare con il cane

Vediamo ora un attimo più in dettaglio i giochi che vengono effettuati con i cani e le motivazioni che li rendono piacevoli all’occhio del nostro amico peloso:

  1. Il lancio della pallina, del frisbee, del legno o di altri oggetti si basa sulla motivazione predatoria, è uno dei giochi che viene proposto maggiormente dai proprietari, soprattutto perché di facile realizzazione: il cane nel 99% dei casi è attratto dagli oggetti in movimento e tirare una pallina riesce più o meno a tutti. Possiamo utilizzare questo gioco per insegnare al cane a inseguire solo dei target determinati, evitando così che diventi il personal trainer di ogni podista o ciclista che gli passa accanto.
  2. Il divertimento del tira e molla (fatto con la treccia o con altri oggetti) si basa sulla motivazione competitiva, la quale non è negativa di per sé, ma lo può diventare se declinata in un’ottica possessiva (ti contendo il gioco, lo vinco e ora non azzardarti a prendermelo). È importante, al contrario, favorire una finalità collaborativa (il tira e molla è bello perché siamo in due a giocarci, ogni tanto vinco io ogni tanto te). Bisogna infine porre attenzione al tipo di oggetto utilizzato, facendo in modo di essere noi umani a proporre il gioco e non il cane a sceglierlo, anche perché ci teniamo tutti alle nostre tende nuove.
  3. I giochi per cani solutivi (o giochi di attivazione mentale o problem solving) sono forse i meno conosciuti, anche se ultimamente il loro utilizzo si sta diffondendo. Stimolano la motivazione esplorativa (scopriamo come mai questo cassettino profuma di buono), la motivazione collaborativa (guarda che giochino divertente mi ha comprato/costruito il mio umano) e le capacità cognitive del cane.
  4. I giochi per cani di movimento (salti, tunnel, scavalcare muretti, fare lo scivolo al parchino) si basano sulla motivazione cinestesica del cane, cioè il piacere di muoversi, ma per essere realizzati nella maniera corretta devono essere supportati dallo sviluppo delle motivazioni collaborativa e comunicativa. Chiedere ad un cane di superare un ostacolo richiede sia una grande fiducia nei confronti del proprietario sia la creazione di una comunicazione condivisa che permetta loro di capirsi.
  5. I giochi per cani di ricerca, che possono avere come obiettivo del cibo, degli oggetti o delle persone, si basano sulla motivazione perlustrativa del cane. Possono esser utili, ad esempio, per indirizzare il bisogno di perlustrare ampi spazi di alcuni cani, come quelli selezionati per la caccia, verso un’attività altrettanto stimolante e gratificante, ma con regole e distanze ben precise.

Giochi per cani: le regole per divertirsi in modo costruttivo

giochi per cani

Esiste un modo corretto a priori per giocare con il cane?

Direi di no, ogni attività ha delle regole specifiche, stabilite in base al tipo di gioco, agli obiettivi che si vogliono raggiungere e alle caratteristiche canine e umane.

In ogni caso, dovranno essere chiare, semplici e facili da rispettare. Dovranno anche essere stabilite prima di iniziare a giocare e sempre rispettate da tutti i partecipanti.

Se giochiamo alla lotta o a prendere, possiamo insegnare al cane a non saltarci addosso (aiutandolo così a sviluppare i suoi autocontrolli) e a non mordere, o per alcuni proprietari a non mordere “forte” (lavorando sull’inibizione del morso, continuando così il percorso educativo impostato dalla madre).

Se giochiamo invece con un oggetto, che siano delle palline, dei legnetti o una treccia, è importante che il cane non difenda gli oggetti in maniera minacciosa.

Questa, più che una regola imposta, dovrebbe essere la conseguenza di una relazione basata sulla fiducia reciproca, nella quale il cane non si senta minacciato dalla presenza del proprietario.

Ogni volta che il cane non rispetta una regola o esagera, l’umano fa finire il gioco, chiudendo qualsiasi tipo di interazione col cane (smettendo di giocare e ignorandolo se prova a far ricominciare il gioco).

Il cane, così, capisce che il gioco continua solo se lui non mette in atto quel determinato comportamento. All’inizio, ovviamente, ci vorrà pazienza e comprensione, perché il cane non può capire cosa ci aspettiamo da lui e andrà per tentativi “canini”, quindi tenderà ad usare la bocca e le zampe.

Anche per l’umano, però, ci sono delle regole: è necessario che impari a riconoscere il momento in cui il cane ha voglia di fare giochi per cani, per potergli proporre sempre attività gratificanti per entrambi, e che conosca la comunicazione del proprio cane, evitando di eccitarlo troppo durante il gioco, con il rischio poi che il cane non riesca a controllarsi e stare alle regole o di non riuscire a calmarlo facilmente.

Ovviamente ogni proprietario è libero di decidere quali siano le regole che vuole costruire per giocare con il cane, ma in questa decisione deve valutare anche con attenzione se queste possano essere “pericolose” o “incomprese” nel caso in cui qualcun altro possa giocare con il suo cane.

Lo schema dei giochi per cani

inizio del gioco con il cane

Torniamo un attimo nel mondo “umano”, immagina una serata tra amici, dopo aver scelto un gioco da tavolo (ovviamente accompagnato dalle sue istruzioni) inizia un altro momento importante del gioco, il “rituale”: si apre la scatola, si distribuiscono le carte o gli oggetti, si gioca, si finisce e alla fine si rimette tutto al suo posto.

Anche con il nostro amico a 4 zampe bisogna insegnare un rituale di gioco che preveda un inizio, uno svolgimento e una fine.

È molto importante dare dei tempi e dei segnali di inizio e di chiusura attività, utili per costruire insieme a lui una cornice ludica riconoscibile, in modo che sappia individuare i momenti dedicati al divertimento rispetto agli altri.

All’inizio devi ingaggiare il tuo cane in maniera evidente, utilizzando la voce e i movimenti del corpo, devi “invitare” il cane a giocare e devi essere invitante.

Se non hai tu, per primo, voglia di giocare con il cane, lui lo capirà benissimo e la sua risposta sarà parametrata sul tuo stato d’animo.

Ricordati che non devi solo fare giocare il cane, ma giocare con il cane!

Durante i giochi per cani veri e propri c’è una sola parola d’ordine: divertirsi. Devi partecipare attivamente, se ad esempio state giocando a rincorrervi. Una volta sarà il cane a scappare quella dopo sarà lui a inseguire.

È importante cercare di variare il più possibile i tipi di gioco che facciamo con il cane, anche quando abbiamo un solo oggetto con cui giocare.

Ad esempio, un legnetto può essere lanciato, conteso o nascosto, in questo modo diamo al cane la possibilità di divertirsi all’interno di tre campi espressivi diversi (predatorio, competitivo e perlustrativo) che ampliano il suo bagaglio di competenze.

Prima di finire il gioco iniziamo a rallentare i nostri movimenti e le nostre azioni, facendo in modo che anche il cane si calmi e riesca effettivamente a smettere di giocare.

Quando vuoi smettere di giocare con il cane, utilizza un segnale verbale (come ad esempio “finito”) e la tua comunicazione non verbale (smettete di interagire con il cane, girati e dedicati ad altro).

Il segnale di chiusura permette al cane di imparare a staccare, a rilassarsi finita l’attività, ed evitare che rimanga in costante richiesta di attenzioni, proprio per questo è importante che i proprietari siano coerenti nell’insegnamento.

A nessuno fa piacere avere un cane che decide di portarci la pallina sulle gambe, darci la zampa e abbaiarci contro per ore proprio durante la sessione d’esami all’università o il giorno di una consegna urgente di lavoro!

Giochi per cani: tiriamo le somme

In conclusione, quando proponi al tuo amico peloso dei giochi per cani (ma, in realtà, qualsiasi tipo di attività, compresi gli sport cinofili, il cui svolgimento è l’espressione massima delle vocazioni del cane) dovresti sempre chiederti cosa stia effettivamente portando a casa da quell’esperienza, oltre al divertimento del momento, e che conseguenze positive (o negative) potrebbe avere sul lungo periodo.