Il veterinario… che paura! Nella maggioranza dei casi i nostri amici pelosi ne sono terrorizzati, ma ecco alcuni consigli da seguire per educare il cane e rendere la visita dal veterinario meno traumatica del previsto!

“Non ti dico, per fargli un semplicissimo vaccino l’abbiamo dovuto tenere fermo in tre… e con indosso la museruola perché sembrava indemoniato e cercava di mordere non solo il veterinario, perfino me!”

Questa e altre numerose scene di ordinaria follia sono presenti in qualsiasi ambulatorio veterinario e vedono protagonisti cani che provano a mordere, ringhiano, cercano di scappare in tutti i modi o, quando va bene, si limitano a nascondersi tra le gambe del proprietario tremando come cuccioli.

E la scena potrebbe pure fare scappare una risata quando il cane in questione è un Alano di 70 kg, se non fosse per quel pirandelliano sentimento del contrario che ci riporta alla realtà e induce a chiederci: “Ma è possibile che stia così male per una semplice visita?”.

Sì, purtroppo è possibile: alcuni cani – non tutti, ci sono le eccezioni – sono letteralmente terrorizzati dall’ambulatorio veterinario.

Perché alcuni cani hanno il terrore del veterinario?

Chiunque condivida la propria vita con un cane, avrà sentito almeno una volta declamare l’importanza di una corretta “socializzazione”.

Questo termine identifica, in parole povere, il fare l’esperienza giusta, al momento giusto e nel modo giusto.

Infatti, tutti i cani, da cuccioli, devono imparare a conoscere il mondo in cui andranno a vivere, dalle persone di varie età, etnie e caratteristiche fisiche, ai cani di tutte le razze e incroci, ma anche agli oggetti, i rumori e le situazioni.

Ma non è tutto: qualsiasi nuova esperienza che si presenti al nostro cucciolo non dev’essere semplicemente affrontata, dev’essere anche vissuta in modo positivo.

Solo così lui imparerà a non temere tutto quello che fa parte del caotico mondo umano.

Infatti, i cuccioli, in particolare dalle 8 alle 12 settimane, sono estremamente vulnerabili dal punto di vista emozionale ed ogni situazione nuova viene catalogata immediatamente come “buona” o “cattiva”, a seconda dell’esperienza che ne fa il cane.

Questa fase è talmente tanto importante, che una volta che un cucciolo identifica una situazione con un’emozione positiva o negativa è veramente difficile fargli cambiare idea in età adulta.

Le primissime visite in un ambulatorio veterinario, pertanto, sono molto delicate, perché è proprio qui che il cane deciderà se l’esperienza è bella o brutta.

Questo non vale solo per la visita in sé, ma anche per tutto l’ambiente-ambulatorio (e, spesso, strade limitrofe), sala d’aspetto compresa, in cui la presenza di altri cani può essere una grandissima opportunità, ma anche un possibile rischio.

Se la prima visita sarà marcata come negativa, ci sono buone probabilità che alle successive il cane si presenti nei pressi dell’ambulatorio già preoccupato, andando in anticipazione emotiva rispetto al reale pericolo di un semplice controllo.

“Allora, basta evitare traumi la prima volta perché il cane sia tranquillo?”

Purtroppo no. Sicuramente può aiutare, e molto, ma ci sono alcuni fattori che trascendono la nostra abilità di proprietari e di cui bisogna tenere conto.

Primo tra tutti, il fatto che l’ambulatorio veterinario si presenta di per sé come luogo “preoccupante”, a causa della presenza feromonale dei cani passati in precedenza.

Attraverso i feromoni, i cani possono comunicare un’infinità di cose, tra cui le emozioni provate in una determinata circostanza.

Anche il cucciolo più aperto, di fronte ad una massiccia presenza di feromoni “spaventosi”, potrebbe andare in allerta e preoccuparsi.

come educare un cane dal veterinario

Un altro aspetto importante è la possibile relazione tra fastidio (o vero e proprio dolore) fisico e l’ambiente circostante.

Un grave e improvviso problema di salute, delle manipolazioni eccessivamente invadenti, punture che bruciano, dolori forti, sono tutti aspetti che possono rovinare il lavoro di socializzazione che avevamo fatto fino a quel momento ed influenzare (in peggio) le visite successive.

Cosa possiamo fare per educare un cane ad andare dal veterinario?

A causa di tutti questi motivi, è veramente raro trovare cani che adorino andare a farsi visitare dal veterinario (e non è poi così strano, sfido a trovare un umano che adori andare dal dentista…).

Ma ci sono alcune regole che possiamo seguire per educare il cane e rendere la “gita dal medico” un’esperienza complessivamente positiva e la visita in sé un fastidio veramente minimo:

  • nel caso di cuccioli alle prime esperienze, è consigliato affiancargli la mamma o un cane adulto a suo agio con lo studio medico, che possa far loro da guida e capire che non c’è nulla da temere;
  • che ci sia o no un altro cane adulto, ricordiamoci che anche noi siamo una guida importante per il cucciolo, che starà attento al nostro stato d’animo: mostriamoci sicuri e tranquilli, evitiamo crisi di panico (“oddio, povero ammmoredellamamma, guarda cosa ti fanno!”) e, se siamo particolarmente emotivi, valutiamo l’opzione di farci accompagnare da qualche altro membro della famiglia;
  • andiamo a trovare ogni tanto il veterinario per un saluto o un biscottino, per non limitare gli incontri al momento dell’urgenza o della scadenza del vaccino annuale;
  • facciamo una bella passeggiata con lui nei pressi dell’ambulatorio prima di entrare e dopo l’uscita, in modo che si rilassi e che la “gita dal medico” non si limiti al solo tempo della visita;
  • scegliamo per il nostro cane un veterinario disposto a rispettare i suoi tempi se è intimorito, che gli permetta di socializzare con l’ambiente e la sua persona senza costrizioni e modi bruschi. Informiamoci se c’è in città qualche veterinario particolarmente disponibile: è meglio fare 10 minuti in più di automobile che sottoporre il nostro amico ad un trauma continuo;
  • abituiamolo alle manipolazioni anche a casa: controlliamo periodicamente denti, orecchie, occhi e preoccupiamoci di poterlo toccare ovunque senza problemi. Da una parte questo lo aiuterà a sopportare meglio le stesse manipolazioni da parte di un estraneo, dall’altra ci renderà capaci di poter dare una mano durante la visita;jack russell dal veterinario
  • ridimensioniamo il più possibile qualsiasi esperienza negativa viva il cane, focalizzando maggiormente l’attenzione sulle cose positive che avvengono in ambulatorio: giochiamo con il cane mentre aspettiamo il vaccino e distraiamolo subito dopo la puntura con qualche premio o gioco, in modo che l’evento fastidioso appena passato venga vissuto come meno importante rispetto al resto;
  • valutiamo, di volta in volta, se la sala d’aspetto sia un’opportunità, magari per la presenza di altri cani tranquilli e rilassati che hanno voglia di fare nuove conoscenze e giocare con il nostro, oppure un rischio, come la presenza di cani eccessivamente spaventati o che non hanno piacere ad avere altri cani attorno. Nel secondo caso, è meglio avvisare della propria presenza e poi attendere fuori, per non costringere il nostro cane in una situazione di tensione.

Educare il cane ad affrontare gli incontri con il veterinario senza terrore ed agitazione è un passo fondamentale per la serenità del vostro amico peloso (e la vostra).